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“Certaldo,
come voi forse avete potuto udire,
è un castel di Val d’Elsa
posto nel nostro contado,
il quale, quantunque picciol sia,
già di nobil uomini e d’agiati
fu abitato”

Giovanni Boccaccio

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Le iniziative di primavera del sistema museale della Valdelsa

Passeggiata alla collina di Semifonte e Convegno sull’archeologia Il futuro del passato

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Palazzo Pretorio
Palazzo Pretorio

Sabato 12 maggio alle 9.30, al Palazzo Pretorio di Certaldo Alto
Convegno Il Futuro del Passato

Il Sistema Museale della Valdelsa ha presentato le iniziative di primavera che si svolgeranno nei prossimi mesi di aprile e maggio.

Le iniziative hanno come elemento centrale il legame fra paesaggio, musei e valorizzazione. La valenza e importanza di questo legame abbraccia tutte le tipologie di musei che il Sistema contiene, sia quelli di taglio demoetnoantropologico e archeologico che quelli di arte sacra e del paesaggio. Nel concreto si tratta di un calendario di passeggiate guidate sul territorio della Valdelsa e di un convegno di archeologia distribuito su due giorni.
La presentazione è stata alla presenza di Giulio Mangani, Sindaco di Montespertoli e delegato alla cultura del Circondario, dell’Assessora alla Cultura di Montespertoli Sara Bini, Comune attualmente capofila del Sistema Museale, e di altri Assessori alla Cultura dei Comuni facenti parte del Sistema e cioè Maria Cristina Giglioli (Castelfiorentino), Giacomo Cucini (Certaldo), Nicla Renieri (Gambassi Terme), del Direttore del Sistema Museale Paolo Gennai e del Presidente dell’Associazione Archeologica Valdelsa Fiorentina, Marya Mendera.

Quasi un anno fa, quando ci siamo incontrati per la conferenza stampa di presentazione del direttore scientifico, posi l’accento sul paesaggio come uno degli impegni che mi sarei assunto in questo incarico di direttore del Sistema Museale della Valdelsa fiorentina.

Il paesaggio visto non come semplice materia inerte sul quale l’uomo pianifica e attua il suo sviluppo, ma letto come un prodotto finale della cultura e delle dinamiche economiche, sociali e politiche della comunità che lo ha abitato nel corso della storia, lo abita oggi, lo trasforma e lo consuma.

È proprio di questi giorni l’invito che il nostro Presidente Giorgio Napolitano ha rivolto a tutti perché ci impegniamo a valorizzare al massimo la risorsa cultura, incentivando così lo sviluppo e permettendo una più celere uscita dalla crisi economico finanziaria.

La cultura come uno dei motori dello sviluppo quindi, ed il paesaggio come risorsa della cultura; questo è il passaggio del discorso del presidente della Repubblica che mi piace sottolineare, nel momento in cui presentiamo come Sistema Museale un programma tutto incentrato sulla cultura e sul paesaggio.

LE PASSEGGIATE

Qui, in Valdelsa, dove la Bellezza insegue la Bellezza, dove è la Bellezza che si fa Paesaggio ed il Paesaggio diventa Museo, abbiamo pensato di organizzare cinque giornate da passare dentro questo Museo senza mura.

Un Museo di cui tutti indistintamente possiamo godere e di cui tutti siamo portatori dei suoi valori più profondi e identitari, in cui ci riconosciamo.

Uno degli obiettivi del pacchetto di passeggiate che abbiamo preparato è proprio cercare di rendere esplicito la variabilità di questo paesaggio valdelsano e per far questo siamo ricorsi alla presenza contemporanea di più specialisti che guideranno ogni singola passeggiata: geologi, archeologi, storici, esperti forestali.

Perché la Valdelsa ha proprio nell’estrema variabilità la punta di diamante del suo paesaggio: una variabilità geomorfolgica e litologica, storico insediativa e vegetazionale.

E poi, le vicende storiche che si sono susseguite in questa valle dal Medioevo in avanti, hanno portato ad una contaminazione vicendevole felicissima di realizzazioni artistiche, di correnti architettoniche e decorative, di tendenze pittoriche.

Tutto questo costituisce il Paesaggio, tenuto insieme da sottili filamenti alcuni immediatamente evidente, altri meno, che vogliamo cercare di mettere in luce durante le passeggiate, che sono tutte e cinque diversamente caratterizzate.

La prima si svolgerà nel territorio di Montespertoli, nella valle del Virginio, un territorio che si trasformò abbastanza precocemente, molto prima cioè di altre aree del contado fiorentino, in un banco di prova per la creazione di proprietà fondiarie cittadine unitarie, caratterizzate da dimensioni consistenti, la cui evoluzione storica portò al sistema della villa-fattoria, dei poderi sparsi, ad un disegno della campagna entrato ormai nel mito della Toscana odierna: i cipressi, la viabilità di crinale, la casa colonica, la villa, i vigneti.

La precoce preferenza dimostrata dalle grandi e ricche famiglie fiorentine per questo territorio posto a cavallo fra bassa Valdipesa e media Valdelsa, la si può interpretare alla luce di una serie di caratteristiche dell’area, alcune delle quali risultano evidenti ancora oggi e che cercheremo di evidenziare durante la passeggiata.

La seconda si svolgerà invece nel territorio di Certaldo, sulla collina di Semifonte, il mito per antonomasia della Valdelsa: Firenze fatti in là che Semifonte diventa città.

La collina serba ancora oggi evidentissime tracce in elevato di questa storia svoltasi fra la fine del 1100 e l’inizio del 1200.

Una storia che evidenzia lo sforzo estremo che Firenze intraprese in questa parte meridionale del suo contado per assoggettarlo, controllarlo, sfruttarlo economicamente, ma anche riversandoci immense quantità di capitali che costruirono lo scheletro di quel paesaggio che oggi ha reso la Toscana famosa nel mondo intero.

Un esempio per tutti lo mostra proprio la collina di Semifonte con la cupola di San Michele, costruita dal canonico Giovan Battista Capponi quasi quattro secoli dopo i fatti di Semifonte e proprio a ricordo di questi e per sancire la presenza del potere mediceo attraverso il simbolo per eccellenza della città: la cupola di Santa Maria del Fiore.

Con la terza passeremo in riva sinistra dell’Elsa, più in alto, subito sotto il crinale che la divide dalla Valdera; saremo in un altro mondo.

Sembra incredibile come a pochissimi chilometri in linea d’aria (14) da Semifonte e dalle dolci colline coltivate in riva destra si passi ad un paesaggio totalmente diverso, aspro, boscoso, roccioso, con le ofioliti cioè quelle rocce verdi usate dai magister lapidei nel medioevo per comporre le tessere verdi di quel suggestivo cromatismo tipico della tecnica di rifinitura muraria chiamata Incrostazione, mutuato dal Battistero di San Giovanni e da San Miniato a Monte.

Non la usò invece la verde ofiolite Johannes Bundivulus nella costruzione di Santa Maria a Chianti, il maestro lapideo che lavorò alla pieve che andremo a visitare alla fine della passeggiata che invece si svolgerà nella valle del rio Casciani, un autentico mondo diverso, dove ci sono soffioni, putizze e mofete tipiche della zona geotermica delle Colline Metallifere, presente con un’appendice anche in Valdelsa.

La quarta passeggiata la faremo nel territorio di Castelfiorentino, un territorio che ha l’imprimatur della viabilità rappresentato dalla Francigena; la viabilità è l’elemento prioritario e maggiormente influente – insieme alla caratteristiche naturali - nella genesi formativa del paesaggio della Valdelsa. Una viabilità che ha pesantemente influenzato quindi la presenza di correnti artistiche e decorative, culturali e architettoniche susseguitesi nella valle nel corso dei secoli.

Nel territorio di Castelfiorentino infatti seguiremo un tratto della via Francigena partendo da una delle tante pievi valdelsane – quella dei Santi Pietro e Paolo a Coiano – toccata da questa importantissima arteria e arriveremo alla Madonna della Tosse, per poi finire la giornata al BE.GO. in compagnia di Benozzo Bozzoli.

Quel Benozzo a cui sarà toccato, durante le sue permanenze in Valdelsa, di camminare negli stessi luoghi in cui cammineremo noi quella domenica.

Il bosco domina anche l’ultima passeggiata, quella che faremo nel territorio di Montaione, nella valle del torrente Carfalo, e si tratterà della passeggiata dal taglio più prettamente naturalistico (ed infatti in quell’occasione sarà presente anche un esperto forestale) di tutto il pacchetto.

Anche qui, come per Gambassi Terme e forse anche più, vale lo stesso discorso dell’incredulità: da quel terrazzo sulla Valdelsa che è Montaione si vedono vicinissimi i campi riarsi del fondovalle dove domina l’argilla. Eppure qui, a cento metri in linea d’aria dal paese, c’è un paesaggio contrassegnato da un’idrografia a carattere montagnoso - con tonfi di acqua perenne e piccole cascate – e da un bosco dove è presente il faggio, un albero come sappiamo di vera e propria montagna. Un bosco che ha ospitato nei secoli scorsi la comunità monastica di San Vivaldo e che andremo a visitare alla fine della giornata.

IL CONVEGNO SULL’ARCHEOLOGIA

11 e 12 maggio

Insieme all’Associazione Archeologica della Valdelsa Fiorentina il Sistema Museale della Valdelsa ha organizzato per l’11 ed il 12 maggio prossimi, nell’ambito della manifestazione Amico Museo 2012, due giornate di studio dal titolo IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELLA VALDELSA FIORENTINA: DALLA RICERCA SUL CAMPO ALLA VALORIZZAZIONE.

Il Sistema Museale della Valdelsa intende con questa iniziativa far perno sulla storia e sul paesaggio come presupposto per la scoperta della sua identità e del suo modo di porsi nei confronti dell’esterno, cercando di valorizzare e divulgare il patrimoni archeologico straordinario appena nascosto, sotto i nostri piedi.

La prima giornata si svolgerà a Montespertoli nella sede del Museo della Vite e del Vino ed ha come sottotitolo 40 ANNI DI ARCHEOLOGIA NELLA MEDIA VALDELSA.

Sarà dedicata alla presentazione dei risultati delle ricerche archeologiche, effettuate negli ultimi quattro decenni, nei territori di Certaldo, Gambassi Terme, Montaione, Castelfiorentino e Montespertoli, dove opera l’Associazione Archeologica della Valdelsa Fiorentina insieme all’Associazione Archeologica Volontariato Medio Valdarno, sempre in stretta collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Toscana e le Università toscane. Gli interventi copriranno un arco cronologico che va dal VI sec. a. C al XVII sec. d. C e si articoleranno nelle sezioni:

  • la Valdelsa in età etrusca
  • la Valdelsa in età romana
  • la Valdelsa in età medievale e post medievale

La seconda giornata si svolgerà a Certaldo nel Palazzo Pretorio e ha come sottotitolo IL FUTURO DEL PASSATO.

La prima parte della mattinata sarà dedicata al tema Archeologia e Valorizzazione con interventi di archeologia industriale ed esperienze di valorizzazione in Italia e all’estero.

La mattinata si concluderà con una tavola rotonda allargata dal titolo Quale futuro per l’archeologia in Valdelsa? Alla discussione parteciperanno la Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Toscana, le Associazioni Archeologiche operanti nel territorio, docenti delle Università Toscane, gli Amministratori dei Comuni della Valdelsa Fiorentina, il Sistema Museale della Valdelsa Fiorentina per discutere possibili strategie di interventi per valorizzare il patrimonio archeologico del territorio valdelsano.

Nel pomeriggio si organizzeranno visite guidate ad alcune archeologiche del territorio valdelsano.

Paolo Gennai
Direttore Scientifico Sistema Museale della Valdelsa

3/4/2012 Circondario Empolese Valdelsa

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