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Giovanni Boccaccio

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I 100 PASSI DEI SINDACI: prevenzione e lotta alla corruzione, sostegno ai sindaci minacciati

Andrea Campinoti percorre i cento passi dall’abitazione di una vittima a quella del suo omicida mafioso

➜ Società e Cultura


Andrea Campinoti, Sindaco di Certaldo
Andrea Campinoti
Sindaco di Certaldo

I 100 passi dei Sindaci, è questo il titolo della manifestazione che si è svolta mercoledì 9 maggio, a Cinisi (PA), in ricordo dei 34 anni trascorsi dall’uccisione di Peppino Impastato.

I Sindaci, tra cui Andrea Campinoti (Sindaco di Certaldo e Presidente di Avviso Pubblico), e i Rappresentanti delle Istituzioni si sono ritrovati davanti a Casa Memoria, e da lì hanno percorso quei famosi Cento passi: la distanza che separa la casa dove un tempo viveva Peppino Impastato, oggi museo della memoria, dall’abitazione di Gaetano Badalamenti, il boss mafioso che ne decretò l’omicidio, oggi confiscata alla mafia e luogo di ritrovo per i tanti giovani siciliani e non.

I Sindaci e i tanti amministratori locali provenienti da diversi comuni italiani hanno percorso quei Cento passi con le loro fasce tricolori, a fianco dei tanti giovani che ogni anno arrivano a Cinisi da tutta Italia, e hanno scoperto la prima pietra d’inciampo di un percorso della memoria dedicato a Impastato e alle altre vittime di mafia.

L’iniziativa I 100 passi dei Sindaci, è stata promossa da Avviso Pubblico, e dall’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, per ricordare la figura di Peppino, il suo pensiero e la sua forte lotta per la difesa dei diritti di tutti, ma anche per sostenere i tanti amministratori locali che giornalmente lottano contro le mafie e portano avanti i valori della legalità democratica e costituzionale.

Prima della manifestazione, alle ore 9.30, i Sindaci hanno visitato Contrada Feudo, il casolare dove fu assassinato Peppino Impastato, un luogo abbandonato ma che tra poco sarà acquisito dalla Regione siciliana che, dopo le continue richieste del fratello di Peppino, Giovanni Impastato, vuole trasformarlo da luogo simbolo dell’efferata violenza mafiosa in museo della memoria e della testimonianza della resistenza.

La marcia si è aperta con la lettera inviata da Agnese Moro a Giovanni Impastato:

”Mi piacerebbe tanto che un giorno potessimo ricordare i nostri cari non nel giorno della loro morte ma nel giorno nel quale festeggiamo la nascita della nostra Repubblica.
Allora avrebbero davvero il loro posto, che non è quello di vittime ma di costruttori coraggiosi di un Paese in cui ci sia posto per tutti, con eguale dignità e rispetto”.

Dopo il corteo, alle ore 11.30, presso la Sala Consiliare Peppino Impastato del Comune di Cinisi, si è tenuta un’iniziativa pubblica intitolata Memoria e futuro, a cui hanno partecipato: Giovanni Impastato, fratello di Peppino, Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico, Gabriele Santoni, assessore della provincia di Pisa (e Vice presidente di Avviso Pubblico), Umberto Di Maggio, coordinatore regionale Libera Sicilia, Salvatore Palazzolo, Sindaco di Cinisi e Umberto Santino, centro siciliano di documentazione Peppino Impastato.

”Per Avviso Pubblico è stata un’occasione in cui facendo memoria abbiamo anche aggiornato l’agenda dei nostri prossimi lavori - ha dichiarato Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico - mettendo al centro l’impegno sui beni confiscati, e la nostra assoluta contrarietà alla loro vendita; l’impegno a fare di più contro la corruzione nel nostro Paese; l’impegno a continuare a stare vicino a tutti quegli amministratori che in tanti luoghi del nostro Paese fanno fatica e sono minacciati perché governano in maniera trasparente e nell’interesse della loro comunità”.

11/5/2012 Met

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