Certaldo,
come voi forse avete potuto udire,
è un castel di Val dElsa
posto nel nostro contado,
il quale, quantunque picciol sia,
già di nobil uomini e dagiati
fu abitato
Giovanni Boccaccio
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Dal 7 luglio al 2 settembre al Palazzo Pretorio
Francesco De Grandi, Andrea Mastrovito, Andrea Salvino e una selezione di opere dalla raccolta Omaggio degli artisti contemporanei a Giovanni Boccaccio dal 7 luglio al 2 settembre 2012.
A cura di Marco Bazzini al Palazzo Pretorio di Certaldo Alto.
Inaugurazione sabato 7 luglio, ore 18.00.
Mostra promossa da Regione Toscana, nellambito del progetto Toscanaincontemporanea2011, Comune di Certaldo, Ente Nazionale Giovanni Boccaccio.
Evento inserito nelle celebrazioni per il Settimo centenario della nascita di Giovanni Boccaccio realizzata in collaborazione con Centro per larte contemporanea Luigi Pecci, Prato.
Il Comune di Certaldo con Regione Toscana, Ente Nazionale Giovanni Boccaccio e Centro per larte contemporanea Luigi Pecci di Prato (museo regionale che nellambito delle sue attività promuove il contemporaneo anche sullintero territorio regionale in collaborazione con le amministrazioni locali), presentano una mostra in cui alcuni artisti contemporanei tornano a dialogare liberamente con uno dei grandi classici della letteratura italiana: il Decameron di Giovanni Boccaccio.
La mostra, oltre a riprendere e riscoprire il grande patrimonio di opere raccolto in occasione delle due edizioni dellOmaggio degli artisti contemporanei a Giovanni Boccaccio, apre, con un anno di anticipo, le celebrazioni per il settecentesimo anniversario della nascita di uno dei padri della letteratura italiana (1313 – 2013).
A confrontarsi con questo celebre libro, che ancora oggi parla con grande attualità del nostro mondo, sono stati invitati Francesco De Grandi, Andrea Mastrovito e Andrea Salvino, artisti affermati internazionalmente che già nelle loro poetiche trattano temi e atmosfere tipicamente boccaccesche.
Inoltre nelle storiche sale del Palazzo Pretorio di Certaldo Alto sarà anche presentata una selezione di lavori di artisti storici italiani, tra cui Floriano Bodini, Massimo Campigli, Agenore Fabbri, Pericle Fazzini, Emilio Greco, Renato Guttuso, Carlo Levi, Silvio Loffredo, Mino Maccari, Giacomo Manzù, Francesco Messina, Mirko (Basaldella), Antonietta Raphael Mafai, che durante gli anni Sessanta hanno dedicato alcuni lavori al grande scrittore.
Lavori donati e oggi raccolti nella più ampia collezione di proprietà del Comune di Certaldo che nel 1966 promosse un Omaggio degli artisti contemporanei a Giovanni Boccaccio.
Il titolo della mostra, HOHÒ, è ripreso da una delle più note novelle del libro, Chichibio, cuoco di Currado Gianfigliazzi... (sesta giornata, novella IV), in cui il protagonista fa trovare sulla tavola al suo padrone una gru arrosto con una sola zampa per aver laltra donata alla propria amata.
È Currado che per la prima volta usa quellespressione, urlandola in prossimità di uno stagno, dimostrando al servitore che il volatile, quando non dorme, ne possiede due. In sua discolpa Chichibio risponde prontamente, Messer sì ma voi non gridaste hohò a quella di iersera, e così termina la sua brutta avventura riappacificandosi con il suo signore.
A partire da questa celebre vicenda la mostra suggerisce allo spettatore, fin dallinizio del percorso, la necessità di un proprio ruolo attivo non soltanto per ricercare un legame con i temi e le storie narrate nel libro ma più in generale come modo di porsi davanti a tutte le opere darte.
Un atteggiamento necessario e imprescindile in tutte le mostre di arte contemporanea ma ancor più quando unimmagine incontra un testo scritto instaurando con lui un inevitabile rapporto di infedeltà. Destino tipico di tutta lillustrazione ma ancor più quando, restituendo la piena libertà e autonomia allartista, si supera nettamente quel confine, ambiguo e troppe volte dato per scontato, che il risolvere unesperienza letteraria in una artistica sia una semplice traduzione in immagini.
De Grandi, Mastrovito e Salvino in questoccasione si confrontano con le grandi atmosfere del Decameron, riprendendone i suoi caratteri grotteschi, la sua narrativà e il suo ben noto accento erotico, proprio come a suo tempo hanno fatto gli artisti dellOmaggio a Giovanni Boccaccio durante gli anni Sessanta.
HOHÒ è una mostra che racconta storie di oggi partendo dalla suggestione di novelle narrate secoli fa da dieci giovani (sette donne e tre uomini) in una villa della campagna toscana durante la peste del 1348, un momento non meno terrificante di quello che viviamo nel nostro presente.
HOHÒ gli artisti contemporanei incontrano il Decameron.
Francesco De Grandi, Andrea Mastrovito, Andrea Salvino e una selezione di opere dalla Raccolta Omaggio a Giovanni Boccaccio
Palazzo Pretorio, Certaldo Alto
tutti i giorni 9.30 13.30 / 14.30 19.00
ingresso con biglietto musei
orario di apertura: tutti i giorni 9.30 13.30 / 14.30 19.00
biglietto dingresso: intero 4 euro, ridotto 3 euro
(11 15 Luglio, visitabile gratuitamente durante il Festival internazionale del teatro di Strada Mercantia 2012)
3/7/2012
Centro Arte Contemporanea Luigi Pecci
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