Certaldo,
come voi forse avete potuto udire,
è un castel di Val dElsa
posto nel nostro contado,
il quale, quantunque picciol sia,
già di nobil uomini e dagiati
fu abitato
Giovanni Boccaccio
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Certaldo rappresenta una meta suggestiva, un raro esempio di borgo medievale ancora intatto.
Interamente costruito di mattoni rossi, è tuttora cinto da parte di mura di difesa e di rinfianco che abbracciano il Castello che domina la vallata.
Salendo su per Costa Vecchia, antica via lastricata di pietre, arriviamo a Porta Rivellino da dove inizia la via omonima. Via Rivellino è uno degli assi portanti della città , e si snoda tra torri e case del 300 e del 400.
Proseguendo per questa via, sulla destra prima incontriamo lantica canonica dei SS. Tommaso e Prospero, che adesso ospita lOsteria del Vicario, poi incontriamo la Chiesa dei SS. Tommaso e Prospero.
Questa Chiesa 6egrave; stata riportata alle forme originarie dopo un arbitrario intervento neogotico.
Adesso sconsacrata e resa inutilizzabile perché pericolante, in tempi recenti ha ospitato gli affreschi del Tabernacolo dei Giustiziati, che si trova in piano, in piazza dei Macelli presso il torrente Agliena.
Proprio lumidità dovuta al torrente ha reso necessario lo stacco degli affreschi del fiorentino Benozzo Gozzoli.
Subito dopo la Chiesa, cimbattiamo nel Palazzo Vicarile, comunemente chiamato Palazzo Pretorio.
Qui ritroviamo molti affreschi di Gozzoli e di Pier Francesco Fiorentino.
A fianco si trovano le Logge, in cui possiamo ammirare degli stupendi affreschi di autori ignoti.
Qui finisce via Rivellino e inizia laltra importante via della città, via Boccaccio.
Più avanti sono situati la Chiesa, il Chiostro e il Convento dei SS. Iacopo e Filippo.
In questa Chiesa si trovano le spoglie di Beata Giulia da Certaldo, tuttora venerata dal paese.
Si trovano qui anche lantica tomba di Giovanni Boccaccio e un busto dello stesso Boccaccio, scolpito dal celebre Rustici.
Continuando il nostro cammino vediamo Palazzo Machiavelli.
La facciata di questo palazzo, sormontato da una casa-torre alta 20 metri, è decorata da archi e monofore.
Successivamente ecco la famosa Casa del Boccaccio: à certo che il celebre scrittore, figlio di una certaldese, sia morto proprio qui.
Purtroppo la casa à andata perduta durante lultima guerra, ma quella che ammiriamo è comunque una ricostruzione fedele all'originale.
Al termine della via, ecco il Palazzo di Scoto da Semifonte, amico di Alberto degli Alberti.
Oggi il palazzo è stato trasformato in un albergo-ristorante.
Proseguendo a destra di tale palazzo, possiamo ammirare limponente Palazzo Stiozzi-Ridolfi e i caratteristici merli.
Il cortile porticato e le vecchie arcate del Mercato vecchio sono inglobate sul fronte stradale.
Ancora a destra ecco Porta Alberti che porta fuori del borgo.
Tornando indietro, dopo aver ripercorso parte di via Boccaccio, sulla destra scendiamo in piazza dellAnnunziata, recuperata in epoca recente in un complesso di orti.
Scendendo ancora lungo le mura, che, costruite in età diverse, disegnano un perimetro irregolare intorno al colle, ammiriamo la Porta del Sole, rimaneggiata nella seconda metà del Cinquecento.
Ed eccoci alla fine del nostro cammino verso il paese nuovo.
Ma prima un ultimo sguardo alle antiche fonti, sulle quali ogni anno alla fine di luglio ascoltiamo il caro fra Cipolla che si beffeggia di noi certaldesi durante la festa di Mercantia.
Ambra Leoncini
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