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“Certaldo,
come voi forse avete potuto udire,
è un castel di Val d’Elsa
posto nel nostro contado,
il quale, quantunque picciol sia,
già di nobil uomini e d’agiati
fu abitato”

Giovanni Boccaccio

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Zavoli Cittadino Onorario: Un certaldese come voi

Si è svolta stamani in Palazzo Pretorio la cerimonia di conferimento

➜ Società e Cultura

Il Senatore, giornalista e saggista Sergio Zavoli, ha ricevuto stamani la cittadinanza onoraria del Comune di Certaldo dalle mani del Sindaco, che a nome di tutti i certaldesi ha espresso al neocittadino il sentimento di tutta la comunità: da oggi tutta Certaldo si sente onorata di potersi dire concittadina di Sergio Zavoli; dando poi simbolicamente una stretta di mano a nome di ognuno dei 16.300 certaldesi e di tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza, che all’unanimità hanno votato la delibera in Consiglio Comunale.

Senatore Sergio Zavoli

Il ”principe del giornalismo italiano”, come lo definì Indro Montanelli, visibilmente emozionato, ha ascoltato le parole del Presidente del Consiglio Comunale, di Mauro Pampaloni del Comitato Letterario Giovanni Boccaccio, di una consigliera comunale di maggioranza, ed infine del Sindaco che ha illustrato le motivazioni.

Nel testo della pergamena della cittadinanza onoraria, si riconoscono a Zavoli il ruolo di grande innovatore nel modo di fare giornalismo e televisione, la serietà e l’impegno profusi in ruoli di massima responsabilità nel servizio di informazione radiotelevisiva pubblica, infine il contributo che ha dato alla crescita delle attività culturali certaldesi.

Da dieci anni infatti, egli presiede la giuria del Premio Letterario Giovanni Boccaccio, Premio che ha portato a Certaldo nomi importanti della letteratura italiana, internazionale e del giornalismo.

Nel suo intervento a conclusione della cerimonia, Zavoli ha anzitutto ringraziato le autorità presenti, i giovani ed i tanti certaldesi che stamani gli hanno stretto la mano facendolo già sentire come uno di loro.

Riguardo al suo ruolo di Presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, ha detto di volersi adoperare ”non tanto per un ruolo di ‘vigilanza’, già visto in ‘altri tempi’ e, fra l’altro, senza reali poteri, ma per un ruolo di ‘indirizzo’, per un servizio pubblico che sia attento al pluralismo ed ai valori che tengono insieme il popolo italiano”.

Una Rai al servizio del pubblico, che Zavoli sente importante e vede possibile, anche sulla scorta della sua personale esperienza di giornalista: ”Ho fatto il mio mestiere senza consultare manuali, ma con la consapevolezza del potere e della superiorità che il microfono dà al giornalista rispetto a chi ha di fronte: per questo non ho mai cercato lo scoop, né di far dire a chi avevo di fronte qualcosa che lui non volesse dire, ma ho casomai aiutato le persone a dire cose che non pensavano di poter riuscire a dire o a ricordare”.

Un esempio di televisione e di giornalismo – come fu per ”La notte della Repubblica” – capaci di descrivere la realtà in modo critico, ma al tempo stesso di ricostruire la storia facendola sentire propria a tutti quanti, un esempio ancora valido per il mondo dell’informazione di oggi.

Ambra Leoncini 11/4/2009 Comunicato Stampa del Comune di Certaldo

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Chiavi di lettura: Sergio Zavoli (4), Giornalista (6)