LAssessore Elisa Gori ha incontrato il Consiglio dei Giovani e gli utenti illustrando la situazione e ascoltando le loro proposte
LAssessore allEducazione Elisa Gori, nella cui delega rientra la Biblioteca Comunale, ha incontrato ieri il Consiglio dei Giovani di Certaldo e alcuni utenti della Biblioteca Comunale, in seguito allappello lanciato dal Coniglio dei Giovani e allavvio di una raccolta di firme a sostegno della Biblioteca Comunale.
Questo lintervento–riflessione dellAssessore Gori, che sintetizza il dibattito svolto in seno allAmministrazione e scaturisce anche in seguito allincontro di ieri:
La Biblioteca Comunale è un grande patrimonio di Certaldo e dei suoi cittadini.
La scelta di avere una biblioteca comunale risale agli anni successivi al dopoguerra, quando, anche in controtendenza rispetto a quanto lAmministrazione centrale dello Stato si limitava a richiedere allora ai Comuni, le municipalità locali di buona parte dItalia si fecero promotrici della creazione di questi spazi e di un patrimonio librario, nonché di competenze e strumenti che ne permettessero la fruizione.
Con gli anni, la presenza della Biblioteca Comunale è diventata un elemento fisso e imprescindibile nella vita di ognuno di noi: la consultazione gratuita di quotidiani, riviste e libri; il prestito interbibliotecario capace di fare arrivare velocemente libri da tutta la Toscana e oltre per studi o tesi di laurea; i materiali multimediali; gli incontri di presentazione di opere ed autori; gli incontri di educazione alla lettura per i più piccoli; i laboratori didattici; i gruppi tematici per adulti fino agli Internet point, sono le molteplici attività che oggi coinvolgono migliaia di cittadini rispondendo ai loro bisogni culturali, sociali, educativi, professionali.
Si pensi che, in termini banalmente statistici, ogni anno un certaldese su dieci richiede un libro in prestito (riferimento ai dati 2009), e che tutta Certaldo entra almeno una volta lanno in biblioteca, visto che le presenze totali sfiorano le 16.000 annue, tante quanti gli abitanti del nostro Comune.
Gli Enti locali - con il sostegno di tutti i livelli dellAmministrazione pubblica -, si sono fatti in questi anni totalmente carico di garantire alla collettività questo servizio, investendo anche qui le proprie entrate, convinti che la crescita culturale dei propri cittadini sia un diritto per i cittadini, un dovere per lEnte, un elemento centrale ed imprescindibile per la crescita umana, sociale ed economica del nostro Paese.
Ma tutto questo ora rischia di cambiare drasticamente in peggio.
E non per colpa della cattiva amministrazione dellEnte locale, il quale ha ridotto nel corso degli anni il più possibile i costi e si trova ora di fronte alla sola possibilità di chiudere parzialmente come strumento di ulteriore riduzione delle spese.
La svolta di cui parliamo arriva in seguito a quanto disposto dalla Legge, è la inevitabile conseguenza materiale da un lato della restrizione dei trasferimenti di denaro che, con lapprovazione della Decreto Legge 78/2010, lo Stato invierà a Regioni, Province e Comuni; dallaltro della impossibilità che lEnte locale ha, nonostante tutti gli annunci sul federalismo fiscale, di gestire autonomamente limposizione fiscale per finanziare come meglio crede quei servizi che ritiene utili per la propria comunità.
Ma oltre alle restrizioni materiali dettate dalla Legge, rispetto alle quali - anche se a nostro avviso contraddittorie ed inique -, faremo i conti e ci adegueremo, cè anche secondo noi il tentativo di una restrizione e limitazione ideologica che si vuole imporre ai Comuni, ben chiara nello stesso testo di Legge, che al Capo primo si recita Riduzione del perimetro e dei costi della pubblica amministrazione, con quella Riduzione del perimetro che segnala la volontà che muove la manovra: modificare il modo in cui le comunità locali si sono organizzate per rispondere al meglio alle esigenze della propria collettività.
Ebbene, siccome noi crediamo che la Biblioteca Comunale sia un bene pubblico, un diritto per i cittadini, unattività che non può essere gestita da quei privati che dovrebbero per forza di cose trarre profitto e sacrificare la libertà e autonomia della cultura alle logiche commerciali, abbiamo risposto positivamente allappello fatto dal Consiglio dei Giovani, e ci siamo incontrati con loro e con gli utenti per aprire un tavolo di confronto e capire se e quali strumenti e iniziative si possono mettere in atto per affiancare alle risorse dellEnte locale le iniziative degli utenti, per limitare il più possibile le restrizioni del servizio.
La riduzione di orario vigente adesso, come già spiegato in Consiglio Comunale, è stata necessaria per gestire nellimmediato le restrizioni al Bilancio in modo da non precludere la decisione complessiva che, a fine febbraio, dovrà essere fatta sullintero Bilancio Comunale e su tanti altri servizi, sui quali gravano analoghe restrizioni; ma è una scelta a partire dalla quale si potrebbero individuare ulteriori soluzioni, per tenere aperta la biblioteca maggiormente senza gravare sulle risorse dellEnte.
Create dalle Amministrazioni locali per rispondere alle esigenze della collettività e dalle Amministrazioni sostenute finora, le Biblioteche comunali oggi, per salvare il più possibile la qualità raggiunta, dovranno, almeno in questo particolare periodo storico, tornare ad essere sorrette di nuovo anche dalla collettività stessa, dagli utenti, dai cittadini, per preservare un bene comune che caratterizza e qualifica ogni comunità civile, che non è fonte di spreco, ma anzi di produzione di civiltà, di crescita, di ricchezza.
Un bene locale sul quale la comunità locale può e deve avere, più di altri, la possibilità di decidere il futuro.
20/1/2011